Tuesday, January 09, 2007

MA, COME ?!?

Prendo delle stecche in ottone rimastemi in un secchio e ne faccio dei vertici di icosaedro a cinque punte e mi diverto poi a saldarle inventando un nuovo volume.
Non bado nemmeno ad effettuare delle saldature precise: sto cercando nuove forme per ottenere degli stampi in gesso per fare nuovi volumi in ceramica, che in seguito non troverò interessanti e che non realizzerò. Comunque lo appendo… e non suona poi neanche male. Tutto questo a Cagiallo.

Anni dopo, a Lugano, nello studio di Besso, dopo un trasloco un po’ movimentato, mi concedo una pausa visitando una vecchia conoscenza: le tassellature di Penrose che conoscevo grazie a varie citazioni riguardanti strutture a crescita locale e non-locale in natura. Volendo approfondire l’interessante faccenda mi compro il secondo Penrose: l’ormai famoso mattone in edizione economica « La mente nuova dell’imperatore ». La lettura si rivela meno interessante delle aspettative, ma continuo fino a pagina 551 e capisco finalmente perché quel libro è arrivato sotto i miei occhi.

…ma come?!? E’ proprio uguale alla forma costruita tempo fa e che ora dondola appesa nel nuovo laboratorio. E si tratta di una forma con una simmetria cristallina che lui definisce impossibile: un quasi cristallo! Un quasi cristallo?!?

Proprio come quelli studiati dal fisico
Alois Janner, abitante nel locarnese e da me contattato tempo fa per ottenere delle copie di schemi di strutture di quasi cristalli da lui misurate:


Belle vero? E hanno tutte simmetrie pentagonali: un paradosso in cristallografia!

Io ne ero interessato perché allora stavo approfondendo lo studio delle forme con strutture armoniche presenti in natura: partendo dalle stelle marine e dai fiori di zucca e… passando dalle proporzioni del corpo umano,


…viaggiando nel tempo con le congiunzioni dirette di Venere con il Sole nel cerchio dello zodiaco dove da millenni marcano un pentagono virtuale ultra-armonico circa ogni otto anni, arrivavo alle curve logaritmiche delle galassie…



…e un microscopico quasi-cristallo non ci stava male.

Durante questo brevissimo viaggio le vostre frequenze cerebrali si sono messe in sintonia analogica con le frequenze delle onde forma delle immagini rappresentate: ciò che concorda nel tono vibra insieme. Anche nella tridimensionalità ogni oggetto, naturale o artificiale, emette più o meno onde forma la cui lunghezza d’onda in Angström è dello stesso ordine di grandezza delle onde emesse dal nostro cervello. Simpatia, omotetia, affinità: questo per accennare a cosa vuol dire avere un fiore sulla scrivania o un dodecaedro sul comodino, una piramide sotto il letto o una colonna in giardino.